IF cycling

Al centro della passione

Se il territorio imolese faentino è il cuore pulsante dell’Emilia Romagna, l’Autodromo di Imola è il centro operativo ed emozionale della rete di esperienze cicloturistiche proposte da IF Cycling. Un anello di asfalto dove la passione sportiva batte fortissimo e non solo quella per le quattro ruote.
A pochi passi dall’Autodromo ha inizio la salita del Circuito dei Tre Monti, teatro del mondiale di ciclismo del 1968. Quel giorno Vittorio Adorni alzò le braccia sulla linea del traguardo dell’Autodromo dopo una fuga memorabile. Oggi sentire le ruote della bici correre su queste strade gloriose è una sensazione unica e possibile per tutti: l’Autodromo si apre regolarmente al pubblico delle due ruote per eventi, competizioni, open day, team building.

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PERCORSI IF CYCLING ROAD

Il territorio di IF Cycling che si sviluppa dalla Via Emilia ai crinali dell’Appennino, è un’ area cicloturistica con una grande varietà di paesaggi e di percorsi. Le quattro vallate disegnate dai Fiumi Lamone, Senio, Santerno e Sillaro ospitano una vasta rete di strade a basso traffico e ben conservate, costellate da salite di varie lunghezze e difficoltà, adatte a cicloturisti di ogni livello. In pianura anche i meno allenati possono napprezzare le tranquille strade di campagna lungo un itinerario dedicato a natura e storia.

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Pedalare nella storia del ciclismo e dello sport. Un tracciato breve e impegnativo, che ha messo alla prova tanti campioni. La partenza dal circuito dell’Autodromo, con veloci rettilinei e due strappi decisi che si dispiegano in un contorno entusiasmante, è un esperienza ciclistica unica ed irripetibile. I chilometri collinari sono quelli entrati nella storia del ciclismo grazie al campionato del mondo del 1968 dove trionfò Adorni.

 

 

 

Dislivello tracciato: 318 metri

 

Lunghezza tracciato: 18,4 Km

Imola, Autodromo 

Dal 1953 è un’icona della città e ospita
competizioni di caratura mondiale.

Imola, Parco Acque Minerali 

Ebbe origine dalla scoperta, nel 1830,
di sorgenti curative di acque sulfuree.

 Imola, Museo Checco Costa

Lo spazio espositivo dedicato ai motori,
un patrimonio tipico di questa parte di Romagna.

 Imola, Circuito Tre Monti

Salita famosa per essere stata teatro della vittoria


di Adorni al mondiale del 1968.

 

Veduta del percorso.

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Un tuffo nel passato, un ritorno al ciclismo eroico, con un percorso fatto apposta per le bici gravel e i cultori dello stile retro. Lo sfrigolare della ghiaia sotto le ruote accompagnerà i cicloturisti per buona parte dell’itinerario. Le quiete strade bianche di campagna e una breve incursione nei primi rilievi collinari rendono questo tour divertente e fruibile anche per i pedalatori meno allenati.

Dislivello tracciato: 561 metri.

Lunghezza tracciato: 75,5 km.

 

 Mordano, Torri

Due torri gemelle ottocentesche fanno ala all’ingresso dell’antico nucleo fortificato.

Bubano,  Torrione Sforzesco 

Torrione ristrutturato sede di un museo dedicato
a storia e cultura del territorio.

 Castel San Pietro Terme, Cassero

Costruzione massiccia del 1199, ornata da merli
ghibellini e oggi sede del Teatro Comunale.

 Piratello, Santuario

Chiesa con convento francescano,
sede del più antico culto mariano di Imola.

IMOLA-MORDANO, 2018

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La granfondo dedicata a Davide Cassani, sulle strade dove la passione e il talento del campione sono nati e cresciuti. Alla partenza mozzafiato dalla splendida Piazza del Popolo segue un percorso che si snoda nelle più belle vallate e rilievi del faentino. Salite lunghe e progressive mixate a brevi strappi impegnativi, tra panorami sempre suggestivi per una pedalata che rispecchia l’anima del cicloturismo romagnolo.

Dislivello tracciato 1483 m.

Lunghezza tracciato: 84,4 km.

 

 

 

 

 

 

Faenza, Chiesa della Commenda e Museo del Palio 


Eretta ne XII secolo per ospitare i pellegrini
diretti o provenienti dalla Terra Santa.

Brisighella, Rocca Manfrediana


Esempio di arte militare, sorge su uno dei tre pinnacoli gessosi che dominano il borgo.

 Casola Valsenio, Il Cardello


La casa dello scrittore Alfredo Oriani, pioniere del cicloturismo.

 Riolo Terme, Rocca Trecentesca

Fortilizio con aspetti medioevali e rinascimentali,
ospita spazi dedicati a Caterina Sforza.

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Pedalare nel benessere e nella natura incontaminata della sorprendente Valle del Sillaro. La presenza di apprezzati stabilimenti termali viene esaltata da un ambiente integro e tranquillo, con parchi e giardini dove ritrovare nella natura il proprio equilibrio. Una dimensione wellness che si esprime anche nella pratica golfistica all’interno del Golf Club, dove vivere movimento e natura al ritmo di un tempo che non corre.

Dislivello tracciato: 847 m.

Lunghezza tracciato: 57,2 km.

Terme di Castel San Pietro e Fonte Fegatella 


Conosciute sin dal medioevo, con acque termali sia sulfuree che salsobromoiodiche.

Castel San Pietro Terme, Golf Club Le Fonti 


Un percorso di 6.480 metri, 18 buche par72, sia per i giocatori più abili che per i principianti.

 Villaggio della Salute Più

Villaggio termale con Beauty Farm,
agriturismo biologico e Acquapark.

 Dozza, Rocca e Muro dipinto

Un antico borgo come un museo a cielo aperto, tra pitture murarie e castello fortificato.

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Un itinerario multisensiorale tra le cittadine termali di Riolo Terme e Brisighella, collegate tra loro dalla deliziosa strada della Lavanda. Pedalare tra i suoi cespugli fioriti è già di per se una cura visiva, – per le armonie cromatiche – e olfattiva – per i deliziosi profumi -. Un percorso impegnativo ed appagante che ha il suo focus di benessere nel Giardino delle Erbe di Casola Valsenio dedicato alle tante piante officinali coltivate qui da secoli.

Dislivello tracciato: 1425 m.

Lunghezza tracciato: 79,2 km.

Riolo Terme, Stabilimento Termale 

Acque medicali e fanghi sorgivi all’interno di un meraviglioso parco secolare.

Riolo Terme, Rocca Trecentesca 

Negli spazi della fortificazion e un Museo dedicato al paesaggio dell’Appennino faentino.

Casola Valsenio, Giardino delle Erbe

Luogo di conservazione e coltivazione di piante,di interesse officinale ed aromatico.

 Brisighella, Parco Naturale del Carnè

Uno degli ambienti naturali più belli e suggestivi della Vena del Gesso Romagnola.

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La Vena del Gesso, un parco naturale unico con i suoi crinali argentei disegnati magicamente dall’argilla; un habitat ricercato dai naturalisti, per la presenza di rare presenze floreali. Il percorso attraversa 3 vallate, transitando su crinali e stradine che si inerpicano sotto i dorsali argillosi, in ambienti integri e selvaggi. 80 km di immersione completa nella una natura inconfondibile di una piccola ma affascinante catena montuosa.

Dislivello tracciato: 2320 m.

Lunghezza tracciato: 86,8 km.

 

Brisighella, Parco geologico Cava del Monticino 

             Un museo geologico all’aperto, in una ex cava
un tempo adibita al
l’estrazione del gesso.

Brisighella, Parco Vena del Gesso e Monte Mauro

           La più grande catena di gesso selenitico in
Europa, ricche di grotte e viste spettacolari.

 Fontanelice, Riva dei Cavalli

Scenografica formazione rocciosa con aspetti
di alto interesse geologico e naturalistico.

 Riolo Terme, Grotta di Re Tiberio

 Le testimonianze archeologiche attestano una presenza umana protratta da millenni.

 

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Un percorso pianeggiante, adatto per chi vuole trovare il relax nella tranquillità di una campagna gradevolmente coltivata. La meta di questo piccolo viaggio negli ambienti campestri dell’entroterra di Imola e Castel San Pietro Terme è l’Oasi Naturale del Quadrone, una grande zona umida di pianura. Nella laguna valliva trovano rifugio specie animali e vegetali protette. I capanni che costellano la valle sono meta di appassionati di Birdwatching.

Dislivello tracciato: 250 mt.

Lunghezza tracciato: 67,5 km.

Castel San Pietro Terme, Giardino degli Angeli

              Vicino al rilassante Viale delle Terme, un’oasi
verde ricca di piante incantevoli.

Medicina, Radiotelescopio

Un centro visite dedicato alla radioastronomia,
con contenuti originali e sala multimediale.

 Medicina, Oasi del Quadrone

Zona umida caratterizzata da una valle,
rifugio per numerose specie di animali e vegetali.

 Castel Guelfo

Borgo medioevale costruito da Guelfo VII di
Baviera, come baluardo difensivo di Medicina.

 

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Un percorso lungo e impegnativo, con il fiume Lamone che accompagna ogni pedalata, in una delle più pittoresche vallate dell’Emilia Romagna, fino ai confini con la Toscana. Viti e ulivi fanno da scenario a un’esperienza cicloturistica che ha il suo focus nella scoperta dell’olio Brisighello, uno degli extravergini più apprezzati in Italia. Il Museo dell’Olio all’aperto offre degustazioni e racconti sulle virtù di questa delizia secolare.

Dislivello tracciato: 1795 m.

Lunghezza tracciato: 108,2 km.

Castel Bolognese 

Antico avamposto bolognese, circondato da
generosi vigneti e coltivazioni.

Brisighella, Museo all’aperto dell’Olio 

             Sito di valorizzazione di un patrimonio secolare,
dove degustare il rinomato olio.

 Brisighella, Pieve di Tho

               La pieve più antica della Valle del Lamone,
per secoli unico centro di culto della vallata.

 Faenza, Piazza del Popolo

               Luogo nevralgico della vita faentina,
delimitata da un porticato elegante ed armonioso.

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Dozza, un piccolo gioiello di storia, alla ribalta anche
per la sua Enoteca Regionale, la casa dei vini dell’Emilia Romagna: più di un negozio storico, un sito di divulgazione della cultura enologica locale.Da qui inizia un percorso vario e appagante, una lunga cavalcata all’insegna dei sapori di due eccellenze IGP: il marrone di Castel del Rio
e lo scalogno di Romagna che ha uno dei suoi centri di produzione a Riolo Terme.

Dislivello tracciato: 1890 m.

Lunghezza tracciato: 112,9 km.

Dozza, Enoteca Regionale

Nella Rocca Sforzesca, degustazioni e vendita
dei vini DOC e DOCG dell Regione.

Castel del Rio, Museo del Castagno 

Nel Palazzo Alidosi il racconto del Marrone,
perno dell’economia della Valle del Santerno.

 Casola Valsenio, Parco dei frutti dimenticati

              I prodotti del passato recuperati dagli agricoltori
Casolani, e protagonisti delle sagre locali.

 Castel Bolognese, Mulino Scodellino

              Ultimo esempio esistente della serie dei mulini
sorti nel 1400 lungo l’omonimo canale.

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Un itinerario breve, che richiederà impegno per poco meno di 50 km. Ma sarà bene prendersi tutto il tempo per soffermarsi a passo d’uomo nella città della ceramica, con il suo centro storico che pullula di botteghe artistiche e perle del passato. Usciti da Faenza, la strategica Torre di Oriolo, che domina la pianura dai primi rilievi collinari, farà da anteprima a Brisighella, uno dei boghi storici più amati d’Italia.

Dislivello tracciato: 824 m.

Lunghezza tracciato 49,8 km.

MIC 

Un museo tra i più famosi al mondo, contornato
da numerose botteghe artistiche in centro città.

Faenza, Palazzo Milzetti 

In una dimora nobiliare il museo nazionale,
dell’età neoclassica in Romagna.

 Torre di Oriolo

Mastio del 1400 dall’inconsueta pianta esagonale,
opera dei Manfredi signori di Faenza.

 Brisighella, Via degli Asini e Torre dell’Orologio

              Una pittoresca strada coperta, nel borgo
dominato dalla strategica torre merlata.

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Tra passato e futuro, in pochi chilometri di pedalata, Imola racconta la sua storia ai turisti su due ruote. Dal roboante Autodromo al passato sforzesco testimoniato da una rocca imponente, passando dai musei e dai palazzi signorili del centro storico. Pochi colpi di pedale e un saliscendi avvincente sulle prime colline fuori città ci accompagna a Dozza, capace di sorprendere con i suoi vicoli millenari affrescati da artisti di tutto il mondo.

Dislivello tracciato: 463 m.

Lunghezza tracciato: 31,4 km.

Imola, Rocca Sforzesca 

Fortilizio trecentesco delimitato da quattro grandi
torrioni circolari eretti a scopo difensivo.

Imola, Museo San Domenico 

Nell’ex convento le “Collezioni d’arte della
città”, un percorso dal Trecento a oggi.

 Dozza, Rocca e Muro dipinto

Un antico borgo, come un museo a cielo aperto
tra pitture murarie e castello fortificato.

 Santuario del Piratello

Chiesa con convento francescano, sede
del più antico culto mariano di Imola.

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Strade & Leggende

Di strada ne ho fatta. Da quando ho cominciato a correre in bicicletta di chilometri ne ho macinati tanti. E più di metà sulle mie strade. Che belle!

Poche macchine, percorsi straordinari, strade che si infilano in valli quasi sconosciute, ma proprio per questo incontaminate. Avete provato a salire il Monte Albano, il valico che unisce Casola Valsenio e Zattaglia, sulla strada per Brisighella, in un giorno di sole d’aprile? Davanti a te campi di peschi in fiore. Ti senti parte della natura che ti circonda. E come Monte Albano ci sono altre cento di salite, nelle valli dei fiumi Santerno, Sillaro, Lamone e Senio. Sembra di ritornare indietro nel tempo, tra colline costellate da borghi antichi dove la vita scorre tranquilla come il ritmo della mia pedalata. Il Monte Albano l’avrò scalato 1000 volte. Il Monticino, salita che comincia a Brisighella, anche di più, era il mio banco di prova: se impiegavo meno di 5 minuti e riuscivo a fare gli ultimi 500 metri a 25 all’ora potevo andare alle corse e vincere!

Ora non controllo più il tempo. Non è più importante. Importante e vitale è ritornare su queste strade con la mia bicicletta. Mi rilassa, mi fa stare bene. Mi prendo il tempo anche per una pausa in cui godermi i colori e i profumi di queste colline. Non potrei farne a meno.

Un consiglio semplice semplice che posso darvi? Provate anche voi.

Davide Cassani – CT della Nazionale Italiana di Ciclismo, ex pro e Presidente APT Servizi Emilia Romagna

1° settembre 1968

Il Campionato del Mondo di Vittorio Adorni

Ricordo quel giorno come fosse ieri, un’impresa da pazzi! A 90 km dall’arrivo sono partito da solo, incitato dal calore della gente che mi spingeva con il suo entusiasmo. Su quel percorso durissimo, pensavo di andare a morire e invece arrivai! Questa è la terra delle due ruote: le moto, le bici, le vedi, le “senti” ovunque. E’ un modo di essere, di vivere questi luoghi così accoglienti e con belle strade.

UN PO’ DI STORIA

Pedali d’artista

Il “Cardello” di Casola Valsenio è la casa natale di Alfredo Oriani, considerato uno dei padri fondatori del turismo in bicicletta.
Oriani – una delle figure più originali della cultura italiana fra Otto e Novecento – scrisse tutte le sue opere in questa Casa-Museo. Nel sottotetto si può ammirare la bicicletta con cui compì nel 1897 un lungo viaggio solitario fra Romagna e Toscana che gli ispirò “La bicicletta” (1902), forse il più bel libro dedicato al ciclismo in Italia.

 

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