La Pinacoteca Comunale è il più antico istituto museale faentino e uno dei più antichi nella Regione Emilia-Romagna.

La Pinacoteca nasce nel 1797 quando il Comune di Faenza acquistò la collezione di opere d’arte di Giuseppe Zauli e dal 1879 è ospitata nell’ottocentesco Palazzo dei Gesuiti.

Da allora, e fino ai nostri giorni, il patrimonio artistico è stato notevolmente aumentato da ricche donazioni di privati, da depositi di Enti pubblici e dai reperti archeologici emersi a seguito delle attività edilizie.

Le collezioni della Pinacoteca Comunale sono ripartite in due sezioni: la Sezione Antica e la Galleria d’Arte Moderna.

La Sezione Antica presenta un’ampia panoramica d’arte e storia dall’età romana al secolo XVIII: mosaici, lapidi, sculture ed epigrafi romane ed altomedievali.
La parte più consistente e qualificata delle raccolte è costituita da dipinti e sculture che consentono di percorrere cinque secoli d’arte faentina e italiana. Imponente è la raccolta di pale d’altare del ‘500 e ‘600 “emigrate” dalle chiese di Faenza.

Il primo nucleo della Galleria d’Arte Moderna si costituisce quando nel percorso espositivo furono inserite alcune opere di autori contemporanei.

Di straordinario rilievo il fondo delle opere di Domenico Baccarini, il protagonista dell’intenso rinnovamento artistico dei primi anni del ‘900, e dei suoi amici e coetanei (il Cenacolo Baccarini), che ne prolungarono per più di mezzo secolo la lezione innovatrice. Oltre a questo nucleo sono presenti opere di maestri del ‘900 italiano e di autori faentini e romagnoli.

Ricordiamo infine il Gabinetto Disegni e Stampe: già il nucleo iniziale della Pinacoteca, costituito dalla collezione di G. Zauli, comprendeva una consistente raccolta di stampe e disegni.

Da allora fino ad oggi il fondo di grafica è aumentato fino a raggiungere dimensioni notevoli, quantificabili in circa 20.000 fogli. Sono presenti i nomi più alti dell’incisione europea, da A. Dürer fino ai contemporanei.

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