Il Mulino Scodellino è situato a circa 2 km dal centro di Castel Bolognese.
È uno dei rari esempi ancora esistenti della serie dei mulini sorti nel 1300 lungo il canale che da essi ha preso il nome.

La Storia

Fu costruito sul finire del Trecento e inizio del Quattrocento e deve probabilmente il suo nome alla “scudella”, utilizzata dal mugnaio per la molitura.
Si affaccia sulla via Canale con un caratteristico portico basso, utilizzato in caso di maltempo per dare ricovero ai carri.
La costruzione rustica, realizzata in mattoni a vista, mostra ancora oggi l’impianto impianto originario.
Sull’altra sponda del canale, il molino si sviluppa con un secondo corpo di fabbrica che era adibito a granaio, databile al 1700.
Al piano terra sono installate due macine di pietra.
In un secondo locale, si trovano un buratto ed una macchina pulitrice da grano denominata “tarara”.
La costruzione di tali macchine si può far risalire alla fine dell’800, ma la loro installazione è da riferirsi al 1935, anno in cui fu operato un ammodernamento degli impianti.
Il molino pur non essendo più utilizzato è stato abitato fino a 25 anni fa.

Il Mulino oggi

Dopo circa un decennio in stato di abbandono, grazie alla Regione Emilia Romagna, al Comune di Castel Bolognese e all’Associazione Amici del Mulino Scodellino, sono iniziati i lavori di recupero.
Dopo tanti anni di continuo lavoro da parte di volontari, il 19 marzo 2016 il mulino ha riaperto.
In occasione delle Giornate del FAI di Primavera infatti la vecchia macina è ripartita alla presenza di oltre 2000 visitatori.

Acquerello di Raffaella Di Vaio

 

Per ulteriori informazioni, visita il sito internet.

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