La Torre di Oriolo è un esempio pressoché unico nel suo genere di mastio a pianta esagonale, a doppio puntone. Si tratta cioè di una costruzione con pianta ricavata da un quadrato cui sono stati tagliati due spigoli, in maniera da ottenere un esagono perfetto.

Storia

E’ stata oggetto di recenti restauri che hanno evidenziato la bellezza del paramento murario quattrocentesco. L’attuale costruzione risale al 1476, anno di ristrutturazione del fortilizio ad opera dei Manfredi, signori di Faenza.
E’ tradizionalmente attribuita a Giuliano da Maiano, architetto di fiducia dei Manfredi e presente in quegli anni a Faenza.
Tuttavia il nome del Da Maiano è sempre stato fatto senza prove certe, ma solo su deduzioni indirette e per ragioni affettive e tradizionali.

La Torre in dettaglio

Di forma esagonale irregolare, con lati lunghi circa 8-9 metri, l’edificio è alto 17 metri fuori terra, più altri 11 interrati.
Questa particolare forma planimetrica è detta a doppio puntone: due punte ad angolo retto con i restanti angoli ottusi; così che, girando intorno alla Torre, questa ci appare di volta in volta quadrata o ottagonale a seconda del punto di vista.
Le murature sono in mattoni, con riempimento a sacco in sassi e malta di calce, ed il loro spessore medio è di m. 2,80.
All’interno troviamo cinque piani. I primi due interrati e seminterrati, gli altri tre collegati da una meravigliosa scala a chiocciola in arenaria, ancora perfettamente conservata.

Attualmente il monumento è gestito, dall’Associazione per la Torre di Oriolo: un’associazione di imprenditori agricoli che cura l’apertura della Torre e l’organizzazione di eventi culturali, ricreativi e gastronomici.

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